Mc 2,13 Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro

Il mare è immagine dell’ambiguità della storia. Gesù lì insegna con autorità, con parole e fatti, cioè con la sua vita. Noi solo parole?

Mc 2,14 Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì.

Intensità di quello sguardo di misericordia verso il peccatore e tenerezza della voce che lo chiama ad essere discepolo, anche se peggiore

Mc 2,15 Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli…

Gesù non sta nel tempio e con i pii, ma in una bettola con i peggiori della società. Non li lusinga, ma sta con loro. È l’abbraccio di Dio

Mc 2,16 …vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?

La misericordia di Dio provoca. La compagnia dei “peggiori” scandalizza. Trovare il bello e buono in ogni cuore sembra impossibile

Mc 2,17  …Gesù disse: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”

Gesù sta con gli indegni e i lontani. Lo accolgono gli affamati, non i sazi. Signore, dona il pane a chi ha fame e la fame a chi ha il pane

Noi a volte siamo tentati di tenerli lontani dalle nostre chiese, dai nostri dibattiti, dai nostri convegni. Sterilizzazione della fede