Mc 1,39 E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

La bella notizia che libera dal male parte dalla Galilea, terra della promiscuità e della lontananza. Dio ci raggiunge là dove e come siamo

Mc 1,40 Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: “Se vuoi, puoi purificarmi!”.

La lebbra è il male che isola. Nella solitudine la preghiera: “Signore, se vuoi…”. Il male è dentro di me, non fuori. Quale lebbra, oggi?

Mc 1,41 Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio, sii purificato!”.

Dio non è indifferente alla mia vita. Non è lontano. Gli sto a cuore, è vicino, mi tocca compromettendosi, e con la sua Parola mi libera

Mc 1,42-43 E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito.

Il segno è compiuto, non per creare popolarità e consenso. Per indicare qualcosa più grande che devo scoprire. Dio ama controcorrente

Mc 1,44 …e Gesù disse al lebbroso guarito: “Guarda di non dire niente a nessuno…

Gli studiosi lo chiamano “segreto messianico” Gesù tace la sua identità. Per conoscerlo bisogna seguirlo. Si rivelerà finalmente sulla Croce

Mc 1,45 … Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Gesù compie dei gesti, ma ne prende anche le distanze. La sua identità non è nel fare, ma nella relazione con il Padre.

Questo mi interessa! Ma da cosa voglio essere guarito? Se non ho coscienza della malattia, neppure sperimenterò la salvezza.