Alla fine del mio personale cammino fino a Santiago de Compostella ho scritto questi pensieri: essi sono la spiegazione più immediata del titolo di questo blog. E forse ancora oggi la mia presentazione più vera. Lascio qui, allora, questi pensieri. E attendo i vostri.
Ho imparato ad essere pellegrino!
Considerare “dono” ogni cosa.
Camminare secondo il ritmo antico della terra, contando i passi,
senza rimanere più di un momento in ogni luogo.
Cercando continuamente la mia casa e sentendomi a casa ovunque.
Ho imparato a ringraziare per tutto!
Ho sperimentato il coraggio e il rimpianto, il dolore e la forza,
l’allegria per l’amico ritrovato e la nostalgia per chi è altrove.
Ho imparato la purezza dell’essenzialità e la potenza della Grazia.
Ho pianto, ho gridato, ho cercato, ho incontrato la verità
che passa attraverso la precarietà dei giorni.
Ho guardato in faccia il mio peccato, senza accampare scuse,
e non ho avuto paura di cadere,
perché la Misericordia mi ha già raccolto.
Immerso tra la gioia di ciò che è raggiunto
e la necessità di riprendere il cammino.
Ho goduto nel raccogliere ogni storia.
Amare senza misura chi è diverso da me.
Scoprire che “vicino” e “lontano” sono dettagli inutili
per il mio cuore ricco di fratelli e sorelle.
Ho vissuto 29 giorni soltanto con il mio zaino,
con pochissime cose, che era quasi impossibile perderle,
camminando finalmente libero.
Così i miei pensieri si sono purificati.
Ho ricordato che la Chiesa è luogo di incontro.
Riparo dalla calura e rifugio per chi è solo.
Comunità di coloro che sanno porsi domande autentiche,
rischiando di perdersi nel mistero ma rinunciano a confezionare risposte sterili.
Così non ho più risposte. Solo domande.
E finalmente sono libero.
Perché Gesù cammina con me
e lo riconosco nel volto di chi mi è accanto.
(tratto da Dino Pirri, Dalla sacrestia a Gerico, ed Ave)
7 commenti
r.gaetani ha detto:
30 Apr 2011
Don Angelo era solito dire: “Meglio camminare zoppo, ma sulla strada, che correre lontano dalla Via del Signore”
Dino Pirri ha detto:
30 Apr 2011
E prima di don Angelo l'ha detto sant'Agostino.
paolo ha detto:
30 Apr 2011
…ricordi e nostalgia di momenti fecondi.
Janet ha detto:
1 Mag 2011
…..rischiando di perdersi nel mistero ma rinunciano a confezionare risposte sterili…..
Grazie per questo pensiero.
Anonymous ha detto:
3 Mag 2011
..le tue parole, semplici e profonde, mi colpiscono..narrano perfettamente un viaggio, un cammino, che non è solo quello di Santiago..ma che è quello della vita..nella quale siamo e dobbiamo essere «Immersi tra la gioia di ciò che è raggiunto e la necessità di riprendere il cammino.»
..se prima mi sarebbe piaciuto percorrere il Cammino, adesso lo desidero..
Grazie!
Stefania
ugioli antonio ha detto:
9 Ott 2012
Io il Cammino l’ho fatto e condivido appieno i tuoi pensieri
Gina Elmese ha detto:
30 Lug 2017
Caro Don Dino stamani leggere il tuo post è stato per me un segnale divino. Proprio oggi mio figlio è partito per fare il cammino.Ero emozionata per lui ma anche un po’ preoccupata…ma dopo aver letto le sue parole ho provato un senso di gioia e serenità…convinta che per lui sarà un’esperienza ricca e formativa . Le sono grata per aver condiviso questa sua esperienza